Secondo circa metà degli italiani (45%) il 2022 segnerà un miglioramento per l’economia del Paese. La fiducia cresce e riguarda anche la sfera personale, con circa un terzo del campione (30%) convinto che la situazione economica della propria famiglia migliorerà. Per molti il nuovo anno sarà l’occasione per mettersi alle spalle un 2021 dai due volti. Se è vero che la campagna vaccinale e l’aumento del Pil hanno dato fiducia ad alcuni sia nei confronti dell’economia italiana (migliorata nel 2021 per il 29% degli intervistati) che per quella famigliare (14%), sono ancora in tanti a contare i danni dell’anno passato (per il 30% c’è stato un peggioramento) e a doversi aggrappare al 2022 per un vero riscatto.
Per questo non sorprende che il 68% desideri solo che finisca la pandemia. Di sicuro agli italiani non manca la consapevolezza sui problemi più gravi della nostra epoca: infatti, completano il podio dei desideri per il 2022 il voler vivere in un mondo più rispettoso dell’ambiente e della natura (43%) e il contenimento della crisi economica (42%). Quello che sembra mancare è soprattutto un forte senso di libertà di movimento, non a caso il 51% ha in programma di fare un viaggio/vacanza e il 23% di acquistare un’auto/moto. Che sia viaggiare, comprare casa o un veicolo, ristrutturare casa, rifare l’arredamento o, più semplicemente, sposarsi, non importa: la notizia migliore è che quasi tutti gli italiani (88%) hanno ripreso a fare progetti.
Passiamo agli esercenti. Com’è stato il loro 2021? I segnali di ripresa ci sono stati eccome. Per il 34% sono aumentate le vendite rispetto al secondo semestre del 2020, ma è forte il campanello d’allarme sui prezzi, con oltre 7 su 10 che lamentano i rincari applicati dai fornitori. Per il primo semestre 2022 gli esercenti intervistati appaiono ottimisti: oltre la metà (51%) stima una congiuntura economica favorevole e una decisa ripresa nei volumi di vendita rispetto alla prima metà del 2021 per la propria attività commerciale (52%). I settori più fiduciosi? L’arredamento (per il 59% le vendite aumenteranno), l’elettronica (55%) e l’automotive (40%).
L’impatto della pandemia sul business degli esercenti
Dalle opinioni espresse dai convenzionati Compass emerge subito un dato interessante: secondo la metà (47%), con la pandemia è cambiato il comportamento dei clienti. Ora sono più attenti alle promozioni e alle offerte, specialmente quando si tratta di auto/moto ed elettronica, hanno più fretta ed entrano in negozio solo per gli acquisti di “necessità”. C’è anche chi percepisce da parte loro maggiore nervosismo e preoccupazione, ma anche molta più concretezza. In altre parole, se entrano in negozio è molto probabile che acquisteranno. Il che, in un 2021 in cui per il 55% degli esercenti l’affluenza è tornata ai livelli pre-Covid, non è poco.
Alle trasformazioni nel comportamento della clientela corrisponde un diverso approccio da parte degli imprenditori. Nel 2021 il 55% degli esercenti ha sviluppato soluzioni che potessero dare un concreto supporto alle vendite. Tra le principali soluzioni adottate emergono l’apertura di canali social, la creazione di siti web e la raccolta di ordinativi via messaggistica istantanea. In generale, oltre il 30% dei convenzionati prevede nel prossimo biennio di realizzare alcuni progetti di sviluppo della propria attività imprenditoriale, come, ad esempio, la ristrutturazione dell’attuale spazio di vendita e l’ampliamento della gamma di prodotti offerti.
Capitolo sostenibilità ambientale: nel corso del 2021 il 21% dei convenzionati ha effettuato almeno un intervento per essere più “green”: il 39% di questi ha digitalizzato la documentazione, il 29% ha effettuato una ristrutturazione del punto vendita per efficientamento energetico, e sempre il 29% ha ampliato la gamma prodotti con versioni più ecosostenibili.
Una nuova forma di credito: Il Buy Now Pay Later
Negli ultimi anni si sta progressivamente affermando il servizio di dilazione di pagamento Buy Now Pay Later, sia nel punto vendita che sui siti di e-commerce. Allo stato attuale, 6 convenzionati su 10 (60%) lo conoscono, con il 18% che offre già questa possibilità o ha intenzione di farlo nei prossimi mesi. Agli intervistati piace soprattutto la velocità (23%) e la semplicità (11%) della dilazione di pagamento rispetto al finanziamento tradizionale oltre alla possibilità di incontrare in modo innovativo le esigenze della propria clientela (18%). I costi da sostenere per il servizio sono invece i contro più gettonati.
Il mercato del credito al consumo
Nel primo semestre 2021 i volumi dei finanziamenti erogati hanno segnato il record per il livello più alto mai raggiunto dal 2015. Sono oltre 12 i miliardi di euro erogati, in crescita del +47,1% rispetto al primo semestre 2020 e dell’1,5% rispetto al 2019. Se riduciamo il lasso di tempo considerato, a brillare è soprattutto il secondo trimestre (+69,7% sul 2020 e +6,2% sul 2019), grazie soprattutto alla crescita del settore auto/moto (+73,3% sul 2020 e +6,9% sul 2019), che determina da solo l’80% dei prestiti, e al dinamismo dell’elettronica (+28,7% sul 2020 e +18,4% sul 2019). Cresce lungo tutto il primo semestre 2021 il finanziato medio: nel comparto automotive tocca quota 13.649€ (+1,9% rispetto allo stesso periodo del 2020). Bene anche l’arredamento, con 2.651€ (+5,3%), mentre cala seppur di poco il finanziamento medio nell’elettronica (884€, -0,6%). E nel 2022 il credito al consumo potrebbe avere un ruolo ancora più rilevante: l’80% prevede un trend di crescita degli acquisti finanziati.