Durante le festività, consumi, produzione di rifiuti e – in generale – inquinamento, aumentano. Per esempio, durante le festività natalizie, secondo le stime della SIMA, la Società Italiana di Medicina Ambientale, l’aumento del numero di spostamenti con auto private e mezzi pubblici, unito al naturale incremento delle attività logistiche legate al commercio e al trasporto di merci e regali, produce un incremento delle emissioni inquinanti in atmosfera del +130% rispetto ad altri periodi dell’anno, con danni diretti e indiretti per la salute umana e l’ambiente1.
Nonostante la Pasqua sia caratterizzata da un minor livello di consumi e acquisti rispetto al Natale, registra comunque un aumento degli spostamenti e in generale della produzione di emissione rispetto a un periodo non festivo. Cosa fare dunque per contenere consumi ed emissioni?
Ecco alcuni semplici consigli che possiamo applicare ai giorni di festa, senza rinunciare al piacere di alcune decorazioni e di una tavola imbandita. E soprattutto senza svuotare il portafoglio.
Decorazioni e Menù Sostenibili per Pasqua
Decorazioni Fai-Da-Te per una Pasqua eco-friendly
Se siete appassionati di decorazioni pasquali e non sapete rinunciare ad abbellire muri, mobili e mensole con festoni, Pasqua non ha nulla da invidiare al Natale in quanto a possibili soluzioni che si possono adottare. Partiamo dalle classiche uova di Pasqua. Praticate con la punta del coltello un piccolo foro sul fondo dell’uovo e svuotatelo (recuperando però tuorlo e albume che possono tranquillamente essere utilizzati in cucina). Il piccolo foro alla base farà anche in modo che l’uovo stia in piedi. A questo punto potete sbizzarrirvi nel dipingere le uova con i motivi che preferite. Potete utilizzare tempere acriliche o coloranti alimentari. In questo secondo caso le uova possono anche essere lessate, dipinte e poi consumate.
Se avete letto il nostro precedente articolo sull’importanza del riciclare la carta sappiate che con la carta di recupero si possono fare vere e proprie magie. La carta, opportunamente ammollata in acqua, può essere trasformata in carta pesta e modellata a piacere. Anche in questo caso è possibile colorarla come più piace, utilizzando anche alimenti. Per esempio: con la curcuma disciolta in acqua è possibile ottenere una bella tonalità gialla, con la paprika un colore che oscilla fra il rosso e l’arancione, con le rape rosse un’intensa tonalità di fucsia. Il caffè darà una bella tonalità marrone, mentre spinaci o prezzemolo, grazie all’alto contenuto di clorofilla, vi daranno un verde intenso. La carta pesta può essere modellata per realizzare le decorazioni pasquali che più vi piacciono.
Ricette Pasqua eco-friendly e acquisti prodotti a Km 0
Passiamo a consigli che invece hanno a che fare con la tavola, altra grande voce di spesa per gli italiani sotto le festività pasquali. Scegliere di acquistare ortaggi di stagione e possibilmente a km zero è un ottimo modo per risparmiare con gusto. I prodotti di stagione sono certamente meno costosi delle primizie o delle specie tardive, più gustosi (perché vanno a maturazione naturalmente nel periodo di cui li acquistiamo, senza forzature). Se poi scegliamo di acquistare prodotti a km 0 avremo anche ottenuto di inquinare meno, avendo ridotto grandemente la quantità di trasporti a monte del nostro acquisto.
Fra le verdure che possiamo scegliere di acquistare in primavera ricordiamo: piselli, fave, asparagi, agretti (o barba di frate), fragole, spinaci, biete e coste, gli ultimi carciofi e carciofini, cavolo cappuccio, rosso e nero, verza. Finocchi e insalate, così come patate e carote, sono sempre disponibili.
Scegliendo prodotti di stagione e a km zero darete inoltre un sostegno fattivo all’economia e agricoltura locali. Si tratta di scelte di acquisto consapevoli che dovremmo applicare tutto l’anno, che non solo hanno un positivo impatto sull’ambiente, ma anche sulle nostre spese.
Acquisti consapevoli per una Pasqua sostenibile
Questo non è un consiglio “stagionale”, ma una norma buona per tutte le stagioni e per tutti gli acquisti alimentari. Fare una spesa consapevole, adottando scelte di acquisto sostenibili, è meno complicato (e più utile all’ambiente) di quanto si creda.
Per esempio, porre maggiore attenzione al packaging che avvolge i nostri prodotti, è un importante contributo che possiamo dare in termini di riduzione della plastica circolante. Esistono da ormai diversi anni negozi (i cosiddetti negozi leggeri) che vendono prodotti sfusi, ovvero privi di packaging.
Se non ne abbiamo nessuno nei pressi di casa, possiamo optare per approvvigionarci di ortaggi in un mercato rionale, acquistando verdura e frutta fresca non confezionata. Oppure, se per ragioni di logistica familiare possiamo fare la spesa unicamente in un supermercato, cerchiamo almeno di avere sempre in macchina un paio di shopper (quelle robuste borse riutilizzabili) per evitare di dover acquistare buste di plastica in cassa (che comunque costano all’incirca 0,10 € cadauna).
Un’altra pratica che vi consigliamo di adottare è quella di fare una lista della spesa precisa e dettagliata, per evitare di comprare prodotti superflui, rischio nel quale è facile cadere fra le corsie di un supermercato.
Controllate sempre le date di scadenza e l’etichetta. Da un lato possedere questa informazione vi aiuta nel mettere in ordine i cibi da consumare prima (per evitare di dover gettare prodotti scaduti). Dall’altro, una corretta interpretazione delle dicitura in etichetta, vi consente di prolungare la vita degli ingredienti. Per esempio le due diciture “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro” significano due cose profondamente diverse. Se la prima dicitura è un’istruzione precisa (il cibo, per motivi di sicurezza, va consumato assolutamente entro la data indicata), la seconda significa che il cibo è ancora consumabile in sicurezza anche oltre la data indicata, ma avrà perso alcune delle sue proprietà organolettiche.
Scegliere uova di cioccolato sostenibili
Veniamo al grande protagonista della tradizione italiana: l’uovo di Pasqua. Piace a quasi tutti, adulti e bambini, e rappresenta una sorprendente voce di spesa (e di inquinamento). Partiamo dall’assunto che non è possibile comprare prodotti derivati da cacao a km zero (per evidenti ragioni geografiche) sono altri i criteri che suggeriamo di adottare nei vostri acquisti. Prediligere uova che riportino diciture a garanzia di prodotti che non hanno alle spalle pratiche di coltura e lavorazione in cui avvengono fenomeni di sfruttamento dei contadini o azioni che danneggiano l’ambiente. Costano leggermente di più, è vero, ma uno dei motivi che giustifica il maggior costo è che i contadini, che coltivano il cacao alla base del prodotto, vengono remunerati in modo più equo e giusto2.
Attenzione poi a differenziare correttamente gli imballaggi. Nel caso dell’uovo la confezione esterna è un imballaggio plastico (e va differenziato in quella frazione), così come il sostegno alla base dell’uovo. Se invece amiamo la colomba allora le attenzioni da osservare sono più numerose. L’imballaggio esterno è da differenziarsi con la plastica, lo stampo di cottura (se compostabile e non sporco di cibo) può essere conferito con l’organico, altrimenti con l’indifferenziato.
E se avanzassero uova o pezzi di cioccolato? Utilizziamoli per una bella torta nei giorni successivi, e avremo colazioni e merende genuine per la famiglia. Adottare questi comportamenti ha un impatto diretto tanto sull’ambiente quanto sul nostro portafoglio.
1. https://www.ambienteambienti.com/rifiuti-sprechi-e-consumi-il-lato-infelice-delle-festivita/#:~:text=Consumi%20che%20equivalgono%20a%20650,delle%20emissioni%20legate%20ai%20trasporti
2. ad esempio Fairtrade, o Rainforest Alliance https://www.fairtrade.it/prodotti/cioccolato/