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Truffe online e telefoniche: come riconoscerle e difendersi

Truffe online e telefoniche: come riconoscerle e difendersi

Quarta puntata della nostra serie di post di educazione finanziaria contro le truffe, digitali e analogiche. Con una novità: un focus sulle truffe telefoniche. Sempre più diffuse.

Nell’era della connettività le truffe online e telefoniche rappresentano una minaccia sempre più concreta e diffusa. Se un tempo i truffatori agivano porta a porta, oggi sfruttano tecnologie sofisticate, social network, app di messaggistica e telefonate mirate per raggirare le persone, colpendole nei punti più vulnerabili: l’ingenuità, la fiducia, la solitudine. Capire come agiscono e imparare a difendersi è diventato essenziale.

Phishing, smishing e furto d’identità: il volto digitale dell’inganno

Le truffe online più diffuse rientrano nella categoria del phishing, ossia messaggi – spesso via email o SMS – che simulano comunicazioni da parte di banche, enti pubblici o fornitori di servizi. L’obiettivo è spingere l’utente a cliccare su link malevoli o a inserire dati sensibili come codici bancari e credenziali di accesso. Una variante sempre più frequente è lo smishing, che utilizza messaggi di testo per lo stesso scopo, mentre il malvertising diffonde malware attraverso pubblicità apparentemente legittime. Ne abbiamo già parlato diffusamente qui.

Un fenomeno ancor più insidioso è il furto di identità digitale, in cui i criminali utilizzano dati sottratti per compiere frodi a nome della vittima. Secondo il portale CyberSecurity3601, nel 2024 il furto d’identità è aumentato del 135%, spinto dall’uso criminale dell’intelligenza artificiale generativa, che consente la creazione di identità sintetiche e deepfake: secondo il rapporto Veridas, l’85% delle frodi finanziarie ha coinvolto identità false create con l’IA, mentre il 70% delle aziende considera questo tipo di minaccia una delle più rilevanti.

La “truffa sentimentale”: quando l’amore diventa un’esca

Tra le truffe che sfruttano la rete, una delle più subdole è quella sentimentale. In questo caso, i criminali costruiscono relazioni affettive virtuali con le vittime, per poi manipolarle emotivamente e ottenere denaro. Fingono di trovarsi in difficoltà economiche o in situazioni drammatiche (incidenti, malattie, impossibilità di viaggiare) e chiedono aiuto economico. In altri casi, il ricatto si basa sulla minaccia di diffondere immagini intime o informazioni personali condivise in fase di corteggiamento.

Secondo Il Sole 24 Ore2 nel 2024 sono state denunciate 461 casi di truffe romantiche alla Polizia postale. Ma si stima che il numero reale sia molto più alto, a causa della riluttanza a denunciare per vergogna. I segnali d’allarme più frequenti includono richieste di denaro improvvise, narrazioni tragiche e rifiuto sistematico di incontri reali o videochiamate.

La combinazione di vulnerabilità emotiva e isolamento sociale, acuita anche dagli effetti della pandemia, ha reso questo tipo di truffa ancora più efficace.

Truffe telefoniche: il falso operatore di banca

Parallelamente, si è registrato un aumento delle truffe telefoniche, in cui i malintenzionati si fingono operatori bancari, tecnici informatici o rappresentanti delle forze dell’ordine. Usano un linguaggio tecnico, forniscono informazioni plausibili e mettono pressione psicologica alla vittima, inducendola a fornire codici di sicurezza o a eseguire operazioni bancarie “protettive” che in realtà svuotano il conto.

In alcuni casi, i truffatori riescono perfino a falsificare il numero che compare sullo schermo del telefono (spoofing, leggi il nostro articolo), facendo apparire quello della propria banca. Questo rende più credibile la telefonata e più difficile distinguere il reale dal fraudolento.

Truffa del curriculum

Nel 2025 si è diffusa in Italia una nuova truffa telefonica3 che sfrutta messaggi vocali preregistrati per ingannare le vittime con false offerte di lavoro. I truffatori contattano le persone, anche quelle che non hanno recentemente inviato candidature, affermando di aver ricevuto il loro curriculum e invitandole a proseguire la conversazione su WhatsApp. Una volta stabilito il contatto, fingono di essere recruiter di aziende note o fittizie, proponendo lavori da remoto con guadagni facili. Successivamente, richiedono dati personali sensibili o piccoli investimenti per corsi o strumenti di lavoro, che possono portare a perdite finanziarie significative. Secondo il Movimento Difesa del Cittadino, nel 2024 le frodi telefoniche e via app di messaggistica sono aumentate del 25% rispetto all’anno precedente, colpendo soprattutto giovani in cerca di occupazione.

Truffe telefoniche con voce clonata: la nuova frontiera dell’inganno

Le truffe telefoniche stanno vivendo una pericolosa evoluzione grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale, che consente ai criminali di clonare la voce di persone reali con impressionante precisione. Questa tecnica, nota come voice cloning4, permette di riprodurre il tono, il timbro e le inflessioni vocali di un individuo, rendendo estremamente difficile distinguere una chiamata autentica da una fraudolenta.

Queste truffe sfruttano spesso dati e registrazioni vocali reperibili online, come messaggi vocali o video pubblicati sui social media. Con pochi secondi di audio, l'IA può creare una replica vocale convincente, utilizzata poi per ingannare le vittime.

Come difendersi: educazione digitale e buonsenso

Contro queste truffe non esistono strumenti infallibili, ma alcune precauzioni possono ridurre drasticamente i rischi. È fondamentale:

  • Diffidare di richieste urgenti o emotivamente manipolative;

  • Evitare di condividere dati personali o codici bancari con chiunque non si conosca direttamente;

  • Controllare l’autenticità di ogni messaggio ricevuto e non cliccare su link sospetti;

  • Utilizzare antivirus aggiornati e attivare l’autenticazione a due fattori sugli account più sensibili.

  • Verificare sempre l'identità: se ricevi una chiamata sospetta da un familiare o un conoscente che chiede denaro, interrompi la conversazione e contatta direttamente la persona attraverso un canale alternativo.

  • Stabilire una parola d'ordine: concorda con i tuoi cari una parola o frase segreta da utilizzare in caso di emergenza. Questo semplice accorgimento può aiutare a smascherare i truffatori.

  • Limitare la condivisione di contenuti vocali online: evita di pubblicare messaggi vocali o video con la tua voce su piattaforme pubbliche, riducendo così il rischio che vengano utilizzati per creare cloni vocali.

In caso di dubbio, è sempre bene interrompere la comunicazione e contattare direttamente l’ente interessato attraverso i canali ufficiali. Ogni episodio sospetto può essere segnalato alla Polizia Postale, che aggiorna costantemente il pubblico sulle minacce emergenti.

Che si tratti di truffe romantiche, telefonate ingannevoli o email fraudolente, il comune denominatore è la manipolazione della fiducia. L’arma migliore resta la consapevolezza: restare informati, coltivare il dubbio e proteggere i propri dati significa anche difendere la propria libertà. In rete, come nella vita, vale la regola antica ma sempre attuale: se qualcosa sembra troppo bello per essere vero, probabilmente non lo è.

1 CyberSecurity360.it: “Furto di identità digitale: come l’AI sta accelerando questa minaccia”
2 Il Sole 24 Ore: “Truffe sentimentali, non si denuncia per vergogna”
3 Trend Online: “Truffa telefonica del curriculum: cos’è, come riconoscerla e cosa fare per difendersi”
4 Panorama: “Non fidatevi di quella voce: è l’intelligenza artificiale”